Le amicizie, gli amori e la scelta sentimentale

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I ragazzi misurano la felicità in base alle relazioni, all’essere accettati o meno dagli altri e dal gruppo. Emergono così, per alcuni i primi dispiaceri, le prime delusioni e il senso di inadeguatezza e per altri l’ idea che per essere ammirati si debba escludere, giudicare tutti coloro che per qualche motivo non incarnano l’ideale caldeggiato dal gruppo. Io trovo in entrambi gli atteggiamenti un grande limite che è quello di non basarsi su una scelta sentimentale e valoriale.

Che cosa è la scelta sentimentale?

Ma come fanno i ragazzi a orientarsi in questo compito difficile di fare una scelta sentimentale o di capire cosa sono i valori? 

Parole astratte e concetti vuoti, fino a che qualcuno non insegna ai ragazzi a sentire con il cuore. Siamo noi coach umanisti e genitori umanisti che abbiamo il compito di farlo. In che modo? Insegnando  ai ragazzi che la felicità si deve innanzitutto cercare dentro di noi, ascoltando i nostri sentimenti, i nostri punti di forza, iniziando a capire quali sono i valori che ci caratterizzano e che ci rendono unici e che ci permettono di costruire il nostro progetto di vita perché sentiamo  le nostre passioni e osiamo dare credito ai nostri sogni. Se i ragazzi imparano ad ascoltare il loro cuore e i sentimenti in cui si identificano e attraverso i quali la loro vita acquisisce un senso e si carica di significati, l’amicizia diventerà inclusione e non esclusione perché ognuno con le proprie unicità arricchisce gli altri: il timido perché magari sa ascoltare, l’ironico perché insegna a sdrammatizzare, l’audace perché ci insegna a metterci in gioco, il leader perché diventa capace di gestire il bene e gli interessi di tutto il gruppo.

Il modo in cui i ragazzi si rapportano agli amici e all’amicizia è l’indicatore della loro scelta sentimentale e valoriale e spesso è un grande aiuto per capire i punti di forza dei ragazzi.